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Brucia la Puglia, due morti
Mezza Italia continua a bruciare, in particolare il Centro-Sud. La situazione più critica si è registrata ieri in Puglia dove, a causa di un gigantesco incendio sviluppatosi nell'entroterra del Gargano, vicino Peschici, sono morte due persone.
Due cadaveri carbonizzati sono stati trovati in un'automobile - sarebbero fratello e sorella di 80 anni - mentre non si sa ancora nulla su altri due cadaveri trovati su una spiaggia dove, per la paura, si erano rifugiati migliaia di turisti, rimanendo poi bloccati. Forse si è trattato di una voce e basta anche se sono ancora in corso le ricerche. Altri sono saliti su gommoni e imbarcazioni di fortuna. Molti, per salvarsi, si sono buttati in mare dopo aver visto le auto esplodere. Diversi i feriti e gli intossicati tra le persone tratte in salvo, molti quelli in stato di choc. «Una vera apocalisse», hanno raccontato alcuni testimoni. Il presidente della giunta regionale della Puglia, Nichi Vendola, che si prepara a chiedere al governo lo stato di calamità naturale, ha espresso il suo cordoglio alle famiglie delle vittime sottolineando poi di essere «in continuo contatto con tutte le autorità preposte per conoscere in tempo reale la situazione». Il presidente della Repubblica Napolitano si è messo in contatto con Vendola e con il prefetto di Foggia Calvosa e ha espresso «cordoglio e solidarietà ai familiari delle vittime», di «vicinanza ai cittadini e ai turisti» e di «partecipazione alla intensa opera di soccorso».
E anche il premier Prodi, in continuo contatto con il ministro dell'Interno e il capo della Protezione civile per essere informato dell'evoluzione della situazione, è rimasto particolarmente turbato dalla notizia delle vittime di Peschici ed ha espresso il dolore suo e del governo.
In fiamme sono anche il basso Molise e alcune zone della Calabria. In provincia di Catanzaro un intero paese è rimasto prigioniero delle fiamme. Si tratta di Magisano, dove gli abitanti per sfuggire al fuoco hanno dovuto trovare riparo all'interno della chiesa.
Situazione difficile anche in provincia di Cosenza, soprattutto nella zona di Castrovillari, dove da domenica squadre dei vigili del fuoco e forestali lavorano a un incendio che ha ridotto in cenere centinaia di ettari di bosco del parco nazionale del Pollino. Non c'è tregua poi a Nuoro dove, dopo un terribile rogo, alcuni fuochi sono divampati alla periferia della città. La guardia forestale è ancora al lavoro in Umbria, dove sono andati in fiamme oltre 600 ettari di bosco in 4 giorni.
È un'emergenza «eccezionale» quella che sta interessando in questi giorni l'Italia, ha spiegato il capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Però, ha aggiunto Bertolaso, «abbiamo un sistema che sta funzionando, altrimenti sarebbe stato il disastro più totale».
Le squadre di terra, stanno lavorando ovunque, soprattutto i volontari delle regioni dell'arco alpino, le uniche che non stanno subendo questo «attacco frontale».
Intanto, il ministro della Difesa, Parisi, si è detto disponibile a inviare le Forze armate.
E per far fronte agli incendi del Centro-Sud, il ministro dell'Interno Giuliano Amato ha dato indicazione per un «uso pianificato a livello centrale di tutte le risorse a disposizione», cioè quelle dei Vigili del Fuoco, della Protezione civile e della Forestale, «in modo da garantire la massima copertura in ogni Regione».
Tutte le Prefetture, inoltre, sono pienamente mobilitate per dare il proprio contributo.

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Inserito il 25 Jul 2007
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